PIERO VOLTOLINA

Ricordo di Piero Voltolina

a cura di Leonardo Mezzaroba

Piero Voltolina, veneziano, è nato nel 1930 ed è mancato il 14 giugno 2005.

Figura di primo piano nell’ambito medaglistico italiano e internazionale, collezionista e studioso appassionato, ha dedicato gran parte della sua esistenza alla ricerca e all’indagine delle medaglie della Repubblica di Venezia, settore cronologicamente e geograficamente sterminato. Fermamente convinto del valore storico e testimoniale, oltre che artistico, della medaglia, egli usava accompagnare, all’acquisizione di ogni singolo pezzo, una ricerca filologica (iconografica ed epigrafica) e storica, minuziosa. Egli amava definirsi “non sapiente, ma curioso” e tale interesse egli ha saputo volgerlo, con la stessa passione, alla propria amatissima collezione (la più prestigiosa e ricca nel genere) e anche alle altre raccolte pubbliche e private, compresa quella del Museo Correr di Venezia, con il quale mantenne sempre un rapporto privilegiato.

Desideroso di condividere i risultati delle sue ricerche, prese, già sul finire degli anni Settanta, a pubblicare importanti contributi legati a personaggi e avvenimenti della Repubblica di Venezia celebrati in medaglie, quasi sempre inedite, nella «Rivista Italiana di Numismatica». Alcuni di questi articoli, raccolti in volume, vennero poi pubblicati con il titolo Galleria della Repubblica di Venezia (Padova 1992). Contemporaneamente, sulla rivista «Medaglia», egli andava pubblicando altri studi legati alle Medaglie relative alle chiese di Venezia e delle altre isole della laguna (1987, 1988, 1989) e alle Medaglie relative alle chiese della terraferma veneta e dei territori d’oltremare (1990, 1991). Fu poi la volta delle Medaglie di magistrati veneti (lavoro pubblicato in due parti fra il 1994 e il 1995).

Il suo nome resta però indissolubilmente legato alla monumentale Storia di Venezia attraverso le medaglie, pubblicata nel 1998, frutto di oltre 30 anni di ricerche tra le collezioni sparse per l’intera Europa, e di studio di testi antichi e di documenti d’archivio.

L’opera gli valse innumerevoli premi e riconoscimenti nazionali e internazionali e la nomina a membro dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici. Il Museo Correr di Venezia inoltre, riconoscendo oltre ai suoi meriti scientifici, l’impegno e la generosità con cui egli aveva curato il riordino delle civiche raccolte, lo nominò Conservatore Onorario del Medagliere. Fu un incarico che andò ad aggiungersi ad altri (ad esempio all’interno della Società Numismatica Italiana e nella stessa Accademia) e che egli assunse con grande impegno e convinzione, con l’unico desiderio di valorizzare lo straordinario patrimonio medaglistico della sua città, di assicurargli adeguati spazi espositivi e incoraggiarne lo studio. E proprio al Museo Correr dedicò i suoi ultimi articoli apparsi sulla «Rivista Italiana di Numismatica» (Tesori bibliografici del Museo Correr, 2002; Un tesoro numismatico del medagliere del Museo Correr di Venezia, 2003).

Tali scritti andavano ad aggiungersi ai cataloghi realizzati in coincidenza con l’allestimento di importanti mostre; è il caso di Anche questa è moneta, monete primitive, strane e curiose di Africa, Asia, Oceania e America (Vicenza 2000 – vedi la recensione), o di Mestre attraverso le medaglie (Venezia 2001).

Ancora pochi mesi prima di morire ha svolto un ruolo fondamentale per sensibilizzare l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato a farsi carico del restauro e della manutenzione della preziosissima raccolta di conii di medaglie conservata presso il Museo Correr. Piace pensare che anche l’apertura di uno spazio espositivo permanente, per quanto limitato, nelle sale del Museo Correr, costituisca, in qualche modo, un riconoscimento del lavoro appassionato di Piero Voltolina.

Persona squisita e generosa, era sempre pronto a mettere a disposizione le proprie medaglie o la sua ricchissima biblioteca agli studiosi che gliene facevano richiesta; ma ciò che più colpiva di lui era la straordinaria disponibilità ad ascoltare con interesse, con “curiosità”, il parere altrui (specie dei più giovani), entusiasmandosi per i loro progressi e incoraggiandoli, senza far mai pesare la sua competenza, universalmente riconosciuta, e non solo nel campo medaglistico. Si tratta di una lezione di stile che, di questi tempi, non deve andare perduta.