GIUSEPPE RUOTOLO, LUCA LOMBARDI (a cura di)

Scritti sul “CORPUS NUMMORUM ITALICORUM” (1911 – 1954)

Collezione di Studi Numismatici dell’Accademia n. 18,  pp. 156

[S.l, s.n.], 2002. 177 p., ill.
Stampato a Vicenza in occasione di Vicenza Numismatica 2002

Ancora oggi, a più di un secolo dagli inizi della sua pubblicazione, il Corpus Nummorum Italicorum, più semplicemente CNI per gli addetti ai lavori, resta l’opera più ponderosa della letteratura numismatica italiana. Ovviamente oggi appare come un’opera datata e sono stati individuati, nel corso degli anni, refusi, inesattezze, ripetizioni, ecc. Tuttavia a livello di compilazione resta il catalogo più completo ed esaustivo delle emissioni italiane dal V al XIX secolo. Come è noto l’opera è il catalogo della più grande collezione privata italiana, quella del re  numismatico Vittorio Emanuele III: circa centomila monete, donate poi al popolo italiano e oggi custodite al Museo Nazionale a Roma, dove purtroppo soltanto una minima parte risulta esposta al pubblico.

In questo o opuscolo i curatori Giuseppe Ruotolo e Luca Lombardi, volendo celebrare il centenario del I volume dell’opera, apparso nel 1911, ripercorrono e riportano le principali recensioni sul CNI apparse tra il 1911 e il 1954. Si possono quindi rileggere le critiche più feroci (forse troppo ingenerose) e le lodi più celebrative (che forse odorano di piaggeria). Nelle recensioni e nei pareri riportati si incontrano i punti di vista dei mostri sacri della numismatica italiana della prima metà del Novecento: da Nicolò Papadopoli Aldobrandini a Serafino Ricci, da Quintilio Perini e Furio Lenzi a Nicola Borrelli. Quindi una serie di documenti importanti per ricostruire la storia e la fruizione della pubblicazione numismatica di Vittorio Emanuele III. Il volume si conclude con un’appendice di Michele Chimienti dal titolo “I difetti del Corpus Nummorum Italicorum“.